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La partnership strategica tra CWS e Dell-Boomi

Data05/2019

Massimo Pellistri, Alliance Manager di Boomi, ci ha illustrato i vantaggi della piattaforma nei suoi principali casi d’uso, i rapporti e le aspettative nei confronti degli implementation partner e alcuni spunti sugli scenari futuri.

D: Boomi è una piattaforma di integrazione tra sistemi digitali che permette di creare un ecosistema tra dati, applicazioni e processi, con la flessibilità di un’architettura cloud. Il progetto è stato inserito per il sesto anno consecutivo nel quadrante magico di Gartner. A cosa attribuisce questo risultato?

R: “Sicuramente alla velocità che i nostri clienti hanno nel raggiungere gli obiettivi di business. L’architettura nativa Cloud di Boomi, l’ampiezza delle tecnologie/applicazioni con cui è in grado di connettersi e la quantità di funzionalità out-of-the-box offerte dalla piattaforma, permettono di realizzare progetti di integrazione estremamente dinamici. La libertà da vincoli per la predisposizione degli ambienti di sviluppo e la semplicità con cui si riescono ad integrare anche le applicazioni più complesse, abilitando l'operatività immediata, permettono di avere un time to market in linea con le esigenze della digital transformation di realtà enterprise.

In secondo luogo: l’attenzione alle tecnologie più innovative, come IoT e Blockchain, la cui adozione è talvolta vista come un problema a causa della loro complessità. Boomi in questo caso è un abilitatore: permette ai clienti di approcciare queste nuove tecnologie con tranquillità, a tutto vantaggio di un’implementazione rapida e semplificata di soluzioni di frontiera.

D: L’integrazione dei sistemi è particolarmente complessa in caso di acquisizioni aziendali. Quali vantaggi può portare l’adozione di Boomi?

R: “Il settore M&A è, ad oggi, fra i principali mercati di Boomi, proprio perché, in caso di fusioni, al momento dell’integrazione tra i sistemi la nostra piattaforma offre diverse opportunità. L’integrazione di due o più infrastrutture IT aziendali è allo stesso tempo un momento delicato e strategico. Grazie a Boomi, è possibile sfruttare l’occasione per ridisegnare le architetture, ripensare al parco applicativo, reingegnerizzare i processi e ripensare ai modelli dati. L’approccio Boomi permette di gestire il processo di M&A in modo veloce e flessibile.

D: Un’interfaccia grafica user friendly e un programma di training e certificazioni sembrano privilegiare lo sviluppo e il mantenimento in house. Come rispondono le aziende a questa proposta?

R: “Siamo profondamente convinti che un sistema aperto e completo di knowledge base, oltre ad una interfaccia di sviluppo facile ed intuitiva, siano un valore per i nostri Clienti e per i nostri Partner. Ne è prova l’entusiasmo con cui il mercato ha risposto a tale apertura alla condivisione e la trasparenza. Oggi la community dei “boomers” è composta in modo eterogeneo da clienti, appassionati, tecnici certificati e non, e interagisce con il mondo dei social, espandendo e migliorando continuamente la knowledge base.

D: Boomi ha molte partnership: come e quanto queste contribuiscono allo sviluppo e alla diffusione della piattaforma? In particolare, cosa vi aspettate dalla partnership con CWS?

R: “In questo caso bisogna distinguere tra le varie accezioni di “partnership”. Ci sono partner che curano maggiormente l’aspetto dell’integrazione rispetto alle aziende che ricoprono il ruolo più classico di rivenditori. La partnership con CWS ci permette di puntare alla customer satisfaction attraverso progetti ad hoc perfettamente disegnati e costruiti, come un abito su misura, sulle esigenze dei clienti. Per dirla come me la spiegò un caro amico, la domanda facile a cui una tecnologia può rispondere è “come”. “Come” si usa Boomi? La domanda più complicata dove CWS riveste il ruolo chiave è “cosa”. “Cosa” posso fare con Boomi? Il valore aggiunto del mondo consulting risiede nel sapere come lavora il cliente e conoscere le sue esigenze.

D: C’è un caso di implementazione della piattaforma che vi ha stupito per risultati o per l’originalità della soluzione?

R: “Sì, recentemente un cliente ha usato Boomi per sviluppare un chatbot. È un caso interessante che supera la concezione di piattaforma di integrazione e dimostra la versatilità delle possibilità di personalizzazione. In particolare, porta l’attenzione su un’applicazione pratica del prodotto, inserita nel mercato.

I nostri case study tendono a presentare sempre la componente legata al business. Le applicazioni più recenti in settori come pharmaceutics e food, dove si è raggiunta una customer experience equivalente tra l’online e lo store, sono la dimostrazione che Boomi è uno strumento di business capace di coinvolgere il consumatore finale, non solo la componente tecnologica. Ci rivolgiamo a partner come CWS proprio per raggiungere i clienti con una visibilità dei processi di business e di front-end.

D: Come cambiano gli scenari relativi a Big Data e Data Analytics con l’implementazione di Boomi? Su che tipo di implementazione vede il maggiore potenziale della piattaforma?

R: “Il modello dei Big Data richiede l’integrazione e la scrittura dei dati in unico Data Lake, non solo in ottica di business intelligence. Il valore di Boomi emerge sia nel momento legato all’alimentazione e arricchimento del dato all’interno del Data Lake, sia nella funzione di accesso ai dati presenti nel Lake attraverso quelle architetture Data Services e a Microservizi, con funzionalità volte a migliorare il trust dell’informazione.

Prendiamo per esempio gli scenari dell’IoT, dove gli oggetti “smart” sono in grado di produrre una quantità enorme di informazioni, in cui è presente un alto tasso di “rumore”. Boomi permette di inserire componenti on top per trasformare i dati, raccoglierli in differenti formati e frequenze di campionamento, garantendo la loro qualità.

Il passo successivo è quello di esporre i dati sul front-end richiamandoli dal Data Lake. Da qui possono nascere nuovi servizi per l’utente finale in grado di offrire un quoziente informativo di valore e di qualità in completa sicurezza.

Il trust dell’informazione e la sua facilità di reperimento per gli utenti costituiscono il valore aggiunto a cui tendere: questo permette agli utenti di diventare data-citizen e usufruire di un ecosistema di servizi i cui vantaggi si riverberano in una migliore esperienza complessiva.

Il dato si è trasformato in una fonte di informazione, da cui discende un continuo e potenziale miglioramento, e non più in un semplice output di un processo; la sua corretta conservazione ne aumenta il valore determinando un’evoluzione del processo in modo virtuoso".

Grazie a questa partnership, per CWS si apre un capitolo di progetti che superano gli scenari di pura integrazione, stimolando la nostra capacità di proporre soluzioni creative e, perché no, inedite.

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